Riabilitazione respiratoria: il futuro descritto da chi lo rappresenterà

Diciassette lavori di ricerca descritti e valutati da un board scientifico di livello e caratura internazionale, per preparare i giovani con scienza, tecnologia e umanità alle sfide future nel campo della riabilitazione respiratoria.

Promosso per la prima volta in Italia da Villa Pineta, ospedale modenese, e Associazione Nazionale ARIR, il 2 dicembre scorso si è svolto il “1°Congresso Nazionale: il futuro descritto da chi lo rappresenterà”.

Patologie respiratorie, stili di vita, prevenzione e terapie: sono i temi centrali del congresso nazionale promosso e organizzato da Villa Pineta, ospedale privato accreditato di Gaiato, in provincia di Modena, in collaborazione con ARIR (Associazione riabilitatori dell’insufficienza respiratoria) con la promozione dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università di Parma.

Il successo dell’iniziativa scientifica, ospitata sabato 2 dicembre all’interno del moderno e accogliente auditorium di Villa Pineta di Gaiato, ruota attorno all’importanza che la figura del fisioterapista respiratorio riveste sempre di più nel trattamento della malattia respiratoria cronica ed acuta su cronica.
Filo conduttore dei progetti presentati al congresso la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione progressiva e non reversibile delle vie aeree.
L’iniziativa, in memoria del Prof. Francesco Nobile, è stata organizzata da Ludovico Trianni, primario dell’ospedale Villa Pineta, da Maria Teresa Nobile, direttore sanitario di Villa Pineta e da Marta Lazzeri presidente dell’ARIR, allo scopo di valorizzare la figura del fisioterapista respiratorio nella pratica clinica e nella ricerca scientifica medica. Presente all’iniziativa anche il sindaco di Pavullo Luciano Biolchini che dal primo momento ha condiviso il valore formativo ed  educativo del congresso, non mancando di ringraziare l’Ospedale Villa Pineta la cui attività scientifico-culturale ormai da diversi anni dà lustro non solo alla città di Pavullo ma a tutto il comprensorio montano.

“Con questa iniziativa abbiamo dato l’opportunità di approfondire best practices e alimentare la ricerca in riabilitazione respiratoria. Ai fisioterapisti abbiamo offerto l’occasione di fare rete ed essere protagonisti del loro stesso futuro”, ha spiegato il direttore sanitario di Villa Pineta Maria Teresa Nobile.

I fisioterapisti, chiamati a relazionare sulla loro tesi di laurea in riabilitazione respiratoria provenivano da diverse regioni italiane quali Lombardia, Toscana, Campania e Sicilia. Inoltre vi sono state due relazioni tenute da giovani fisioterapisti americani in rappresentanza degli studenti provenienti da 25 università degli USA che dal 2015 ad oggi si alternano nella frequenza dell’Ospedale Villa Pineta di Gaiato (a tutt’oggi più di 60 studenti), per un internship formativo propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro statunitense, esperienza assai gratificante anche per i medici ed i fisioterapisti dell’Ospedale Villa Pineta, di cui viene così riconosciuto l’alto valore professionale e formativo nel ruolo di tutor per questi ragazzi d’oltre oceano.
Durante il congresso, ciascuno dei relatori ha esposto il proprio lavoro ad una platea di operatori sanitari, medici e fisioterapisti, impegnati quotidianamente nel trattamento di pazienti affetti da insufficienza respiratoria acuta e cronica. Ad ogni candidato il merito di aver ottenuto attenzioni e critiche costruttive del board scientifico composto da eminenti professionisti e riabilitatori, di livello nazionale ed internazionale: Nicolino Ambrosino (Livorno), Michele Vitacca (Brescia), Ernesto Crisafulli (Parma), Antonino Lanza (Milano), Marta Lazzeri (Milano), Mara Paneroni (Lumezzane Brescia), Maurizio Sommariva (Milano).
La giornata ha poi registrato il massimo apice culturale con la lectio magistralis del Prof. Nicolino Ambrosino, dal titolo “Riabilitazione Respiratoria fra passato e futuro”. Punti principali: “la personalizzazione della riabilitazione e l’intervento multidisciplinare”.
Ecco una sintesi del suo intervento: “L’applicazione di linee guida generali a tutti i pazienti non è possibile. Non siamo dinanzi a dei cloni, ma a soggetti con bisogni personalizzati e caratteristiche uniche. La riabilitazione deve essere un intervento multidisciplinare e complesso, che richiede un’analisi completa di molteplici fattori. Si può e si deve quindi parlare di “riabilitazione personalizzata su di ogni singolo paziente”, conosciuto dagli addetti ai lavori come “progetto riabilitativo individuale”.
Il futuro della riabilitazione? Fa capo all’etica assistenziale e scientifica che le Università Italiane dovrebbero insegnare, ma anche alla telemedicina, l’idea ed il sistema che cura il paziente a distanza, un vero e proprio aiuto per i tutti quei sistemi sanitari oggi con gravi  difficoltà di risorse e  a sostegno del Welfare. Il telemonitoraggio è il campo d’azione nella prospettiva futura, insieme all’uso delle pedane e della wii, console con comandi a distanza, grazie ai quali il fisioterapista controlla da lontano il paziente”.
Poi un monito alle università italiane: c’è bisogno di elevare conoscenze e coscienze per formare una classe dirigente all’altezza delle sfide del futuro, che sappia e agisca eticamente e deontologicamente.
Infine, rivolgendosi ai partecipanti del congresso: “Voi giovani siete l’unica nostra speranza perché vi trovate a vivere in quello stato felice, tra speranze e possibilità concrete di cambiare positivamente il mondo”.
Marta Lazzeri presidente ARIR:
“Il congresso ha sottolineato la crescita e l’importanza, specie in questi ultimi anni, della figura sanitaria del fisioterapista nella gestione complessiva della patologia respiratoria cronica in regime ospedaliero, ambulatoriale ed home care.

Un professionista sempre più presente nelle strutture sanitarie e ospedaliere 7 giorni su 7, festivi inclusi. Molti passi avanti sono stati fatti affinché il fisioterapista venga considerato parte integrata ed integrante di un team dedicato alla patologia e alla disabilità cronica.  Questa è la risposta qualitativa maggiore che può essere fornita ai bisogni dei pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica”.

Soddisfatto per l’entusiasmo e l’impegno dimostrato dai giovani professionisti della fisioterapia anche Ludovico Trianni, primario di Villa Pineta:
“Abbiamo ottenuto una risposta positiva che ripaga di tutti gli sforzi fatti e ci rafforza nel nostro credo verso i giovani. Se stimolate e chiamate ad essere protagoniste del loro tempo, le giovani generazioni dimostrano di possedere un grande patrimonio di conoscenze e di competenze. Esse rappresentano senz’altro il futuro di una nazione moderna ed è per questo che Villa Pineta continuerà ad impegnarsi dando il suo contributo scientifico e culturale  a che ciò avvenga in modo concreto. Il nostro desiderio è senza dubbio dare continuità al congresso creando nuove interessanti iniziative anche per l’anno 2018.
Centrali le riflessioni del Dott. Michele Vitacca, tra i più autorevoli nomi della pneumologia riabilitativa in Italia e nel mondo:
“E arrivato il momento di “batter cassa”. Il fisioterapista non deve certo sostituirsi al medico ma sicuramente è un professionista che valorizza il lavoro di un team, elevandone il livello di conoscenza in sinergia con tutti i professionisti della sanità”.
Tutti i relatori sono stati valutati in base a precisi parametri, tra cui l’innovazione dell’argomento, il suo livello scientifico e la chiarezza espositiva. Alla fine il board scientifico ha premiato come primo e secondo classificato rispettivamente Simone Salvitti (Roma) e Matteo Giavarini (Parma), che grazie a questa iniziativa congressuale potranno svolgere un’esperienza di stage e interscambio culturale presso alcuni tra i centri di rilevanza mondiale nell’ambito della riabilitazione respiratoria.

Simone Salvitti: “Visti e ascoltati i lavori di altissimo pregio dei miei colleghi, non pensavo potessi aggiudicarmi tale premio. Ringrazio il Professor Ludovico Trianni, la Dottoressa Marta Lazzeri, la Dottoressa Maria Teresa Nobile e tutto il board scientifico per aver dato la possibilità a ciascuno di noi di esporre e condividere il lavoro e la ricerca fatta, permettendoci di confrontarci e crescere sia professionalmente che culturalmente. Ormai si sente sempre più la necessità di trasformare e far evolvere la fisioterapia da “arte” a scienza, portandola al pari delle altre discipline mediche e sanitarie. Questo compito spetta a noi. In labore fructus!
Matteo Giavarini: “Ricevere il premio è stata una grande soddisfazione. Pur essendo consapevole della qualità del lavoro svolto, non mi aspettavo questo riconoscimento dato l’alto livello di tutti i partecipanti. Ne approfitto per ringraziare il relatore di tesi Prof. Ernesto Crisafulli e la correlatrice Dott.ssa Silvia Faverzani”.
Villa Pineta e ARIR si renderanno “facilitatori di accesso” rispetto anche ad altri lavori valutati particolarmente validi come quello di Simona Ferro e Alessia Coltraro, entrambe di Catania e Giorgio Corona (Pisa).